sito in difesa dell'aborto di primo trimestre come elemento irrinunciabile e sacrosanto della libertà e della salute piscofisica della persona di sesso femminile, in un periodo in cui, a causa del predominio dell'ideologia cattolica, unita ad istanze di politica demografica di tipo fascista e del ritorno di una concezione mistico-sentimentale dell'embrione e della riproduzione umana, difendere l'aborto è diventato politicamente scorretto e culturalmente sconveniente.

venerdì 6 aprile 2007

TUTELA DELL’EMBRIONE. L’ULTIMO STRUMENTO RIMASTO ALLA CHIESA CONTEMPORANEA PER OPPRIMERE LE PERSONE DI SESSO FEMMINILE. La Chiesa parla di diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano fin dal suo concepimento, facendo, in sostanza, retroagire al momento del concepimento l’inizio della vita umana individuale. Si tratta di una pura finzione concettuale che va contro ogni evidenza scientifica e produce , nel contempo, conseguenze estremamente inique per le persone che sono coinvolte dall’esistenza dell’embrione. Inoltre, assume, in maniera del tutto apodittica, che l’embrione sia il soggetto (o l’entità, per parlare in termini più realistici)più debole, ignorando che anche una donna che è incorsa in una gravidanza odiosa è un soggetto debole e vulnerato, che ha bisogno di soccorso, ossia, di essere liberato dall’invasione biologica di un essere estraneo(l’embrione)che si è formato nel suo corpo contro ogni sua volontà ed interesse, in alcuni casi perfino in conseguenza di una violenza o di un abuso sessuale. Ma chissà perché, la Chiesa ignora del tutto quei passi del Vangelo che potrebbero essere rivolti contro di lei, come questo, di Luca “ Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!”. Del resto, la stessa definizione di persona data nel Catechismo della Chiesa cattolica è incompatibile con ciò che nella realtà dei fatti sono il pre-embrione e l’embrione. Secondo il Catechsimo(66, Editio Minor)l’uomo ha dignità di persona in quanto “non è qualcosa, ma qualcuno capace di conoscersi, di donarsi liberamente e di entrare in comunione con Dio e con le altre persone”. Stando a questa definizione, né il pre-embrione, né l’embrione possono essere considerati persone, perché è scientificamente provato che un gruppo di cellule(=pre-embrione) e un abbozzo di organismo umano ancora totalmente privo di funzionalità nervosa e cerebrale(= embrione almeno fino al mese di 2,8 di gestazione) non sono dotati di autocoscienza(capacità di conoscersi)né di capacità di entrare in comunione con le altre persone. Se poi questo atteggiamento di assoluta intolleranza e intransigenza nei confronti dell’aborto viene messo a raffronto con la relativa tolleranza in materia di guerra e di pena di morte, si comprende come per la Chiesa cattolica la tutela dell’embrione sia l’ultima arma da agitare contro la tanto odiata e temuta libertà sessuale ed esistenziale delle persone di sesso femminile. Come dire,la donna certo può essere libera, ma solo nei limiti in cui ciò non comprometta la sua essenziale funzione procreativa e assistenziale nell’ambito della famiglia.

Nessun commento: