sito in difesa dell'aborto di primo trimestre come elemento irrinunciabile e sacrosanto della libertà e della salute piscofisica della persona di sesso femminile, in un periodo in cui, a causa del predominio dell'ideologia cattolica, unita ad istanze di politica demografica di tipo fascista e del ritorno di una concezione mistico-sentimentale dell'embrione e della riproduzione umana, difendere l'aborto è diventato politicamente scorretto e culturalmente sconveniente.

domenica 25 marzo 2007

LA RISCOPERTA DELLE RADICI PAGANE DELL’EUROPA
Il neo-paganesimo moderno, un movimento culturale iniziato nei tardi anni settanta, si propone di ritornare al politeismo originario della civiltà europea e di recuperare la sua spiritualità originaria, cioè prima che fosse distrutta e snaturata dalla violenza e dall’intolleranza del cristianesimo. Il neo-paganesimo è una forma di spiritualità libera e senza dogmi, che riconosce il valore fondante del pensiero e della razionalità umana, che rifiutando l’idea di una verità unica che escluda tutte le altre ritiene di poter fondare una civiltà multietica e multireligiosa, fondata sulla tolleranza. Come scrive A. de Benoist(in Comment peut-on ê tre paien? 1981) “un sistema che ammette un numero illimitato di dei, ammette per ciò stesso, non solo la pluralità dei culti, ma anche e soprattutto la pluralità dei costumi, dei sistemi politici e sociali, delle concezioni del mondo, di cui gli dei sono altrettante espressioni sublimate”. Particolarmente interessante è la posizione del Grece Groupment de recherce et d’Etude pour la civilisation Europèenne secondo cui il cristianesimo rappresenta un elemento spurio rispetto alla cultura europea, una ideologia religiosa non adatta allo spirito individualistico e libertario che è proprio degli europei e della loro cultura. Le vere radici dell’Europa non sono cristiane ossia giudaico-semitiche, ma indoeuropee e quindi pagane. Lo stesso risveglio della civiltà europea dopo la decadenza medievale fu dovuta al recupero della sapienza e della cultura pagana, in particolare di quella greco-romana. Il cristianesimo invece, sia nella versione cattolica che nelle versioni protestanti, è stato sempre una forza regressiva e oscurantista, che si è opposta sistematicamente a qualsiasi forma di progresso tecnico e di evoluzione dei costumi. In particolare, il cristianesimo ha sempre avversato e continua ad avversare la piena emancipazione della donna dal ruolo di fattrice e di serva domestica e la piena affermazione della libertà sessuale e riproduttiva. A questo proposito basta fare un giro tra i testi dei dottori della Chiesa cattolica: “La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare o dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. [ …] Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia” Paolo di Tarso “Voi mogli state sottomesse ai vostri mariti(…). Il vostro ornamento non sia quello esteriore-capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti-(…). Così una volta si ornavano le donne che speravano in Dio, esse stavano sottomesse ai propri mariti, come Sara obbediva ad Abramo chiamandolo signore” Pietro “Il sesso femminile è debole e sventato. Le donne giungono alla salvezza solo tramite i figli” Giovanni Crisostomo “La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dio a sua immagine. Secondo l’ordine naturale le donne devono servire gli uomini” Sant’Agostino “Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche” Tommaso D’Aquino in una versione più elegante e attuale ma sostanzialmente equivalente “Tra i valori fondamentali legati alla vita concreta della donna vi è ciò che è stato chiamato la sua capacità dell’altro[ si intende evidentemente la funzione della gestazione e del parto, nonché quella di puericultrice] . Nonostante il fatto che un certo discorso femminista rivendichi le esigenze “per se stessa” la donna conserva l’intuizione profonda che il meglio della sua vita è fatto di attività orientate al risveglio dell’altro, alla sua crescita e alla sua protezione[ adesso la Chiesa chiama così il disbrigo diretto o la cura delle faccende domestiche, l‘allevamento dei figli e l‘assistenza materiale al marito] . Questa intuizione è legata alla sua capacità fisica di dare la vita. In questa prospettiva si comprende il ruolo insostituibile della donna in tutti gli aspetti della vita familiare e sociale che coinvolgono la relazioni umani e la cura dell’altro. Questo implica prima di tutto che le donne siano presenti attivamente e anche con fermezza nella vita familiare. J. Ratzinger Non che nelle società pre-cristiane le donne fossero completamente libere, ma la misoginia e l’idea che funzione fondamentale della donna sia di partorire figli e di allevarli sono state radicalizzate dalla cultura cristiana ed elevate a verità metafisiche ed indiscutibili. Del resto, il cristianesimo, a ben vedere, è la religione della gestazione, tutta incentrata come è sull’ idea di un dio che si fa uomo nell’utero di una vergine. Questa sacralizzazione della gestazione, unita al procreazionismo ad oltranza trasmesso dall’ebraismo antico, è la radice della irragionevole e pervicace avversione del cristianesimo nei confronti di contraccezione e aborto, che invece fanno parte dei diritti fondamentali della persona, in particolar modo, della persona di sesso femminile. In breve, il cristianesimo è penetrato con la violenza nella civiltà europea, imposto sia dalle autorità dello stato romano,a partire dal periodo post-costantiniano, sia dalla ferocia delle masse di cristiani che, aizzati dalle autorità religiose locali,distrussero templi, diedero fuoco a biblioteche e a sedi di circoli pagani, anche solo letterari e filosofici. Basti ricordare l’episodio di Ipazia di Alessandria, esperta di matematica e di filosofia platonica ed aristotelica, di cui teneva pubblico insegnamento, che fu lapidata da una folla di cristiani inferociti istigati dal vescovo della città. Comunemente si ricordano soltanto i martiri cristiani, molti dei quali sono, peraltro, figure leggendarie, la cui effettiva esistenza storica è fortemente dubitabile, non si ricordano invece i martiri pagani o meglio le vittime del cristianesimo, che furono innumerevoli sia nell’epoca tardo antica e medievale, sia nel periodo in cui fu attiva la Santa Inquisizione Cattolica. Le popolazioni dell’Europa orientale, solo per fare un esempio, furono “convertite” al cristianesimo attraverso lo sterminio sistematico di tutti i villaggi che rifiutavano la conversione al malefico verbo di Cristo l’impostore. Dovunque le persone comuni iniziarono ad abbandonare i culti e le tradizioni pagane per semplice terrore di essere perseguitati dalle autorità o in sostanza per assicurarsi una vita tranquilla e la possibilità di piena integrazione sociale. Dunque, la rinascita di una spiritualità non cristiana e la riscoperta delle antiche tradizioni religiose pagane è una tappa fondamentale nella costruzione di una nuova identità civile che sia in armonia con le autentiche radici europee e con lo spirito di individualismo e di libertà che ha sempre caratterizzato gli Europei dai greci ai Romani, dai Celti ai Germani, che a differenza dell’immagine comunitaristica propria del germanesimo romantico, erano tutt’altro che popoli in cui l’individuo era asservito alla comunità. Al contrario, si trattava, in linea di massima, di popoli di liberi guerrieri, piuttosto anarchici, che si riunivano intorno ad un capo solo quando ve ne fosse estrema necessità. L’individualismo libertario è il tratto distintivo di tutta la cultura europea pre-cristiana, anche se questo principio solo con il trascorrere del tempo è arrivato ad una piena e democratica attuazione. Ed ora che questo principio di libertà sembra giunto al suo massimo sviluppo ecco che viene di nuovo, pesantemente minacciato, dalla cultura cattolica e cristiana. Ed è per neutralizzare la minaccia del cristianesimo militante che bisogna dare spazio alle forme di spiritualità e di religiosità di origine indoeuropea e non cristiane, affinché il bisogno del sacro, che comunque è presente in tutte le culture umane non dia occasione a forze religiose illiberali e regressive, come la Chiesa cattolica o l’Islam, l’occasione di riconquistare di nuovo gli stati europei e le loro istituzioni, a tutto danno delle libertà e dei diritti dei cittadini. A ciascun popolo la sua religione, come sostiene il Grece Groupment “ il giudaismo è certamente perfetto per gli ebrei, come l’Islam lo è per gli arabi. L’Europa invece deve tornare alle sue radici, che sono indoeuropee e non giudaico-cristiane”. Nel mondo pagano, sebbene tra pareri contrastanti, l'aborto era ampiamente e liberamente praticato, in modo particolare da etere, prostitute, concubine e donne emancipate di elevata condizione sociale. Nel neopaganesimo attuale non esiste una attitudine unitaria e dogmatica verso l'aborto. La propensione è dunque per lasciare ai singoli libertà di coscienza e di scelta individuale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

FINALMENTE IL MONDO OCCINDENTALE STA RICONQUISTANDO LA LIBERTA E IL DIRITTO DI ESSERE FELICE.
L IPOCRISIA DELLA CHIESA CATTOLICA è STATA SMASCHERATA.
VIVA LA CULTURA LIBERTARIA VIVA IL SESSO LIBERO VIVA L ABORTO

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