sito in difesa dell'aborto di primo trimestre come elemento irrinunciabile e sacrosanto della libertà e della salute piscofisica della persona di sesso femminile, in un periodo in cui, a causa del predominio dell'ideologia cattolica, unita ad istanze di politica demografica di tipo fascista e del ritorno di una concezione mistico-sentimentale dell'embrione e della riproduzione umana, difendere l'aborto è diventato politicamente scorretto e culturalmente sconveniente.

lunedì 11 giugno 2007

PERCHE' IL DIRITTO NON PUO' DIFENDERE L'EMBRIONE OPPRIMENDO LA PERSONA DI SESSO FEMMINILE CHE NON LO VUOLE NEL SUO CORPO

PERCHE’ IL DIRITTO NON PUO’DIFENDERE L’EMBRIONE OPPRIMENDO LA PERSONA DI SESSO FEMMINILE CHE NON LO VUOLE NEL PROPRIO CORPO. Comparando ciò che è l’embrione, con ciò che invece è una persona di sesso femminile che sia incorsa in una gravidanza odiosa, è naturale pensare che il senso di solidarietà e di giustizia verso i nostri simili ci imponga di soccorrere la persona che vuole escludere l’embrione(invasore biologico) dal suo corpo, piuttosto che questo proto-organismo umano del tutto privo di soggettività. Io non concepisco che qualcuno possa sentire l’embrione come un fratello e nel tempo stesso disconoscere la volontà e i sentimenti e opprimere la salute, la felicità e la libertà di una persona come lui, di un proprio simile, che non vuole l’embrione nel proprio corpo. Come si può concepire di prendere le parti di un essere che si trova nel corpo di un’altra persona contro il volere e gli interessi della persona che lo contiene? La ragione non può ammettere che accada una cosa del genere. L’embrione non può essere tutelato come se fosse un’entità autonoma che viva per conto proprio, quando in realtà deve essere incorporato nell’organismo di una persona per poter compiere il processo che lo porterà a diventare un essere umano provvisto di vita soggettiva ed indipendente. Del resto, ammesso e non concesso che l’embrione sia un essere umano(per me è un essere pro-umano = precursore biologico dell‘essere umano), si potrebbe dire che in questo caso l’umanità dell’embrione(in quanto senz’altro minore, meno intensa)deve cedere di fronte alla all‘umanità(senz’altro maggiore,più intensa) e allo ius excludendi della persona di sesso femminile che non lo vuole nel proprio utero. Generalmente, non si ammettono comparazioni di personalità tra esseri umani, si assume cioè che gli esseri umani siano umani tutti nello stesso grado(senza distinzioni di età, di condizione sociale, razza etc…). Però, nel caso dell’embrione bisogna fare un’eccezione a questo principio generale, perché la situazione dell’essere umano denominato embrione, cioè la situazione di totale compenetrazione nell’organismo di un’altra persona, è una situazione eccezionale. Per questo, nel caso dell’embrione il fatto che questa entità sia moltissimo meno sviluppata dell’essere umano che la contiene non può non avere la sua rilevanza.

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