sito in difesa dell'aborto di primo trimestre come elemento irrinunciabile e sacrosanto della libertà e della salute piscofisica della persona di sesso femminile, in un periodo in cui, a causa del predominio dell'ideologia cattolica, unita ad istanze di politica demografica di tipo fascista e del ritorno di una concezione mistico-sentimentale dell'embrione e della riproduzione umana, difendere l'aborto è diventato politicamente scorretto e culturalmente sconveniente.

sabato 19 maggio 2007

4 MESI 3 SETTIMANE E 2 GIORNI (del regista romeno Cristian Mongiu) L’ABORTO COME PROTESTA CONTRO IL PROCREAZIONISMO DI STATO NELLA ROMANIA DI CEAUSECU. Nel 1966 il dittatore rumeno proibì l’aborto a scopo di incremento demografico, per accrescere il numero di lavoratori schiavi al servizio del suo regime(comunista). Per cui nella Romania degli anni Settanta e Ottanta, l’aborto diventò una forma di protesta, “era considerato come un atto di libertà contro il regime”assumendo il valore di un “gesto di resistenza”. Un film che dovrebbe essere presto distribuito in Italia e far riflettere i politici procreazionisti e sostenitori delle lobbies pro-life : gli esseri umani non possono essere costretti a riprodursi contro la loro volontà come se fossero animali da allevamento stabulare. La destra italiana che tanto aborrisce il comunismo, in fondo, coltiva gli stessi progetti di uno dei più odiosi tra i regimi comunisti europei. Per inciso,in questa forma di resistenza(a mio personale giudizio non meno eroica e meritevole di lode che qualsiasi altra forma di reazione civile contro il potere dispotico che pone ingiusti limiti all’autonomia individuale)caddero, a detta del regista, 500.000 donne(morte di aborto clandestino eseguito con mezzi impropri).

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