sito in difesa dell'aborto di primo trimestre come elemento irrinunciabile e sacrosanto della libertà e della salute piscofisica della persona di sesso femminile, in un periodo in cui, a causa del predominio dell'ideologia cattolica, unita ad istanze di politica demografica di tipo fascista e del ritorno di una concezione mistico-sentimentale dell'embrione e della riproduzione umana, difendere l'aborto è diventato politicamente scorretto e culturalmente sconveniente.

lunedì 28 gennaio 2008

Lucrezio, de rerum natura: non ci può essere alcun male nel non essere nati

Quidve mali fuerat nobis non esse creatis?/ An, credo, in tenebris vita ac maerore iacebat/ donec diluxit rerum genitalis origo?/ Natus enim debet quicumque est velle manere/in vita, donec retinebit blanda voluptas./ Qui numquam vitae gustavit amorem/ nec fui in numero, quid obest non esse creatum? Che male sarebbe stato per noi il non essere nati?/ O dovrei credere che afflitta giacesse nelle tenebre la vita/ finché sorse il giorno del concepimento?/ E’ naturale che chi sia nato voglia restare in vita/ finché lo trattiene dolce piacere./ Ma chi mai della vita gustò l’amore, né mai fu nel novero dei viventi(senzienti), in che modo gli nuoce il non essere nato? Lucrezio, De rerum natura, V, 175-180.

Nessun commento: